PREGHIERA PER LA PACE
Chiesa Cattedrale, 10 giugno 2024
S. Rosalia, nostra dolce sorella in Cristo e fedele amica di tutti, faro luminoso della tua e nostra Palermo, donna coraggiosa e mite, forte e umile, tu che hai tenuto alto il tenore umano della tua esistenza terrena con la lampada preziosa della fede e hai vissuto l’esaltante esperienza della vera libertà fondata sulla roccia del Vangelo di Cristo, unisci ancora una volta la nostra preghiera alla tua.
Uniti a te chiediamo a Dio nostro Padre, datore di ogni bene, di ridestare in noi la chiamata ad essere, su questa terra, operatori e servitori di pace secondo lo spirito delle Beatitudini (Mt 5,9), araldi dello shalom messianico, del dono e del mandato del Crocifisso Risorto: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo” (Gv 14,27).
Insieme a te, o nostra Santuzza, chiediamo che regni la pace nelle nostre città e nelle nostre strade, nelle nostre case e nei nostri quartieri spesso travolti dalla violenza, nelle nostre famiglie e nelle nostre comunità, nelle nostre officine e nei nostri uffici, nelle nostre botteghe e nelle nostre aziende.
Siamo qui stasera ancora con te, come quasi quattrocento anni or sono, quando, accogliendo il grido di sofferenza delle tue sorelle e fratelli, dei tuoi concittadini travolti dalla peste, sei tornata, coraggiosa e forte, mite e umile, liberatrice e pacificatrice, a camminare per le vie di questa nostra amata Città. Siamo qui con te, stasera, ad invocare pace in terra, nei cieli e nei mari. Pace è ciò che stasera con te invochiamo da Dio e che chiediamo a tutti, ad ogni essere umano e in particolare a quanti governano le nazioni, perché la Casa comune, la Terra, è tornata ad essere un immenso campo di battaglia.
Siamo qui soprattutto per dare voce ai bambini e agli inermi, a tutti quelli che come loro attendono un abbraccio, una carezza, un gesto di cura. A tutti quelli che attendono una terra nuova, cieli nuovi, mari nuovi. È specialmente dai piccoli che vogliamo ripartire, per ritrovare lo sguardo da e dal bambino. Vogliamo assomigliare a loro e a te, Rosalia, a Picciridda nostra, a te che sei stata audace nella scelta della piccolezza evangelica.
Vogliamo rispecchiarci in quei bambini che Gesù ama e accarezza (cfr Mc 10,5-17), e dire no alla durezza del cuore dei sedicenti ‘grandi’ della Terra che risponde oggi al loro anelito di vita e di gioia con i bombardamenti e i carri armati. Cuore di pietra che li massacra, li affama e li intristisce.
Ti chiedo, Santuzza nostra, a proposito di bambini, di prestare la voce alla mia piccola amica musulmana Nour Malika che proprio in questi giorni durante il GREST parrocchiale ha scritto: “La pace si può costruire in tanti modi: non litigando, ascoltando e accettando le opinioni degli altri, volendo bene e rispettando le altre persone di qualsiasi colore, nazione, lingua, o in qualsiasi modo vesta”.
Rosalia, aiutaci stasera a comprendere che con le guerre si imbocca una strada senza uscita. Grida, con la tua amabile umanità e con la tua fulgida testimonianza di fede, e fa’ gridare anche a noi, che nessuna guerra in atto, in Ucraina o a Gaza, in Africa o in Medio Oriente, può concludersi con vinti e vincitori. Saremo tutti perdenti, tutti vittime di questa terza guerra mondiale in atto, e lo saranno anche quanti pensano di imporre con la vittoria un loro dominio o di ripristinare un diritto conculcato.
Patrona amata dalla nostra Palermo, amica di tanti popoli, culture e religioni, chiedi con noi a Dio che converta i cuori di quanti si credono grandi e potenti, incenerisca i loro propositi di guerra, pieghi il loro orgoglio, li abbassi dai troni innalzati dalla loro presunzione.
Ridesti nella famiglia umana il gusto dell’avventura della comunione, l’impegno a porre gesti e scelte che ci rendano sempre più autenticamente fratelli e sorelle uniti dall’amore. Susciti anche oggi profeti che costruiscano nuove vie di pace con il dialogo sincero intorno a tavoli di riconciliazione e di perdono, perché vinca solamente e finalmente la pace. Amen.
+ Corrado Lorefice
Arcivescovo Metropolita di Palermo