Nel contesto dell’Anno giubilare rosaliano, che ricorda il IV centenario del ritrovamento del corpo di Santa Rosalia, è iniziato, in questi giorni, presso il laboratorio del Museo Diocesano di Palermo, il restauro del quadro di Santa Rosalia, conservato nella Cappella a lei dedicata in Cattedrale. È l’iconografia che per i palermitani e i suoi devoti la rappresenta, tela dipinta tra la fine del XVIII e i primi del XIX secolo, dal pittore Giuseppe Velasco, autore anche di diverse tele conservate in Cattedrale. L’opera rappresenta la Santa con due elementi tipici della sua iconografia, la corona di rose e il giglio, fiori che fanno riferimento al suo nome, Rosa-lilium: la rosa indica il fiorire oltre le spine dopo una vita di stenti e di rinunce, il lilium, ossia il giglio, è segno della purezza e della verginità. Rosalia è come la donna che cerca l’amato, il Cristo, che nel Cantico dei Cantici dice: “Io sono la rosa di Saron, il giglio delle valli. Quale giglio tra le spine”.
Al termine dei lavori inizierà il restauro del paliotto seicentesco, che raffigura la Santuzza in estasi come la si può ammirare nella statua della grotta del santuario di Montepellegrino, e delle tele, comprese di cornici, delle cappelle laterali.